Salta al contenuto
  • HOME
  • IL CONCIERGE
  • DOVE SIAMO
  • YOUR KEY TO ITALY
  • UIPA
    • LA NOSTRA ASSOCIAZIONE
    • UIPA STORIA
    • STATUTO UIPA
    • ADESIONE ASSOCIAZIONI REGIONALI
    • ADESIONE ASSOCIATI REGIONALI
  • REGIONI
  • UTILITA’
  • FORMAZIONE ACADEMY
  • IL BOLLETTINO
  • CONTATTI
Menu
  • HOME
  • IL CONCIERGE
  • DOVE SIAMO
  • YOUR KEY TO ITALY
  • UIPA
    • LA NOSTRA ASSOCIAZIONE
    • UIPA STORIA
    • STATUTO UIPA
    • ADESIONE ASSOCIAZIONI REGIONALI
    • ADESIONE ASSOCIATI REGIONALI
  • REGIONI
  • UTILITA’
  • FORMAZIONE ACADEMY
  • IL BOLLETTINO
  • CONTATTI

I COMPLESSI NURAGICI

ITINERARI: SARDEGNA- ARZACHENA – LA CIVILTA’ NURAGICA

Tra i monumenti del territorio di Arzachena che meritano una particolare attenzione sono i complessi nuragici. Costituiti da edifici d’abitazione, da fortezze, da luoghi di culto e funerari offrono, nel loro insieme, un quadro assai completo della vita che doveva svolgersi all’interno di questi agglomerati. Le loro dimensioni sono assai varie: dai grossi nuraghi cui facevano capo popolosi villaggi di decine e decine di capanne e numerose sepolture, esistono anche complessi di entità assai più modesta, ed altri ancora composti da piccoli nuraghi, poche capanne ed una sola tomba di giganti. In taluni casi, poi, semplici nuraghi monotorre, isolati nella campagna o arrocciati su formazioni rocciose, sotto il crollo o l’interramento dovuto agli agenti naturali nascondono strutture murarie pertinenti a bastioni, capanne, luoghi di culto che solo l’opera dello scavatore può quantificare nella loro reale consistenza. Non sempre questi complessi sono nati e si sono ingranditi contemporaneamente: in taluni casi è il nuraghe a venir costruito per primo mentre in altri casi è invece il villaggio a sorgere per primo, e a questo nucleo si è aggiunto poi la costruzione più importante, il nuraghe. Si tratta, quindi di agglomerati nei quali si consumava l’intera vita di popolazioni che, se da un lato potevano vantare una cultura di alto livello, con una ampia conoscenza di tecniche artigianali del metallo, del legno, della pietra che consentivano una fiorente attività di scambio, dall’altra, sulla base di quanto si va osservando nello scavo di numerosi abitati, il tenore di vita doveva essere quanto mai semplice, con una economia basata soprattutto sull’allevamento del bestiame, sull’agricoltura, vale a dire di tutte quelle occupazioni che impegnano una comunità nell’arco di una giornata.

ARZACHENA: IL NURAGHE LA PRISGIONA

Il Nuraghe La Prisgiona, sito in regione Capichera ad Arzachena (SS), si erge a dominio e controllo di un territorio di svariati chilometri quadrati. Le dimensioni, la complessità della struttura, gli espedienti architettonici che vi si sono realizzati denunciano il ruolo di preminenza nell’ambito del sistema territoriale al quale è pertinente. Si tratta infatti di un nuraghe complesso, del tipo così detto a tholos, ossia con copertura a falsa cupola, piuttosto insolito in Gallura. Il monumento presenta una torre centrale (il mastio) ed almeno due torri laterali inglobate in un bastione. Il mastio ha l’ingresso caratterizzato da un gigantesco architrave di m 3,20. ­­La camera centrale è coperta a falsa cupola, è alta oltre 6 metri ed è provvista di tre nicchie disposte a croce. Il bastione è ulteriormente protetto da una cortina muraria che racchiude un ampio cortile provvisto di un pozzo profondo oltre 7 metri e ancora attivo oggi. In fondo ad esso sono state rinvenute numerose forme vascolari, fra le quali diverse brocchette askoidi finemente decorate e con tracce di restauro apportato in antico che ne testimoniano il valore. Esse non sono infatti funzionali alla raccolta dell’acqua, ma destinate ad usi speciali. Questo inusuale scenario lascia spazio a ipotesi e suggestioni… Cosa ha spinto la comunità ad abbandonarle in fondo al pozzo? Erano forse utilizzate durante particolari riti? In questa visione non è casuale l’ubicazione riservata, a pochi metri dal pozzo, di un edificio circolare moltoparticolare: la “capanna delle riunioni”. Il suo valore di luogo esclusivo è confermato ulteriormente dal rinvenimento di un vaso di forma e decorazioni inedite, destinato con molta probabilità alla produzione di una bevanda speciale: un semplice decotto o un insolito distillato, il cui consumo era destinato a pochi? Forse ai soli 16 personaggi che, durante le riunioni, sedevano su altrettanti posti disposti ad anello nella capanna? Forse i capi del villaggio o comunque personaggi di rango, riuniti in un clima di commistione fra politica, religiosità e magia. Attorno al nuraghe si estende il villaggio che conta circa una novantina di capanne. Nel complesso di 15 ambienti indagati, si è notata la loro disposizione ad isolati fra i quali si intersecano viottoli lastricati. Un isolato composto di un insieme di cinque capanne ha rivelato lo svolgersi di attività’ artigianali specifiche che hanno consentito di ricomporre un quadro organizzativo della produzione su scala più ampia rispetto a quella familiare fino ad ora ipotizzata. La porzione maggiore del villaggio è ancora da scavare, protetta e custodita dalla terra e dalla macchia mediterranea che copre generosamente la valle di Capichera. Per ora, le sue radici intricate sono le detentrici di molti segreti di una comunità facoltosa e dinamica, organizzata sul territorio ed aperta ai rapporti transmarini. I dati di cronologia raccolti fino ad oggi indicano un arco di vita dell’insediamento compreso fra il XIV secolo a. C. ed il IX secolo a. C. Sui crolli ormai plurisecolari delle strutture nuragiche, testimonianza di una frequentazione di Età Romana imperiale raccontano interessanti momenti di vita agropastorale. Maggiori risposte le potremo avere non appena finanziamenti adeguati consentiranno alla Dott.ssa Angela Antona, archeologa responsabile dello scavo e alla sua equipe multidisciplinare, la ripresa dei lavori. L’attenzione è desta sull’intricata evoluzione architettonica, politica, sociale ed economica di un complesso che per estensione e tipologia, non ha eguali nel Nord Est della Sardegna.

PrecedentePrecedenteLA VACANZA IMMERSA NEL MARE
SuccessivoLA CIVILTA’ NURAGICASuccessivo

UIPA

UNIONE ITALIANA DEI PORTIERI D’ALBERGO – “LES CLEFS D’OR”

PRESIDENZA – c/o JW Marriott Venice Resort & Spa

presidente@lesclefsdor.it
SEGRETERIA – c/o Grand Hotel Quisisana – CAPRI
segretario@lesclefsdor.it
SEDE SOCIALE – Via Antonio Giacomini, 28 – 50132 – FIRENZE
P.IVA 02371770906 – CODICE FISCALE 96331010585

LINKS

  • IL BOLLETTINO
  • UICH BOM
  • LIBRO DEI SOCI UIPA
    Area Riservata Associati

I SOCIAL

Facebook Instagram Linkedin

Copyright © 2019 UIPA – “Le Chiavi d’Oro-Les Clefs d’Or” –  P. IVA  02371770906 – all rights reserved

by RM Agency & Informatica 2000

it_ITItaliano
en_GBEnglish (UK) fr_FRFrançais it_ITItaliano
Menu
  • HOME
  • IL CONCIERGE
  • DOVE SIAMO
  • YOUR KEY TO ITALY
  • UIPA
    • LA NOSTRA ASSOCIAZIONE
    • UIPA STORIA
    • STATUTO UIPA
    • ADESIONE ASSOCIAZIONI REGIONALI
    • ADESIONE ASSOCIATI REGIONALI
  • REGIONI
  • UTILITA’
  • FORMAZIONE ACADEMY
  • IL BOLLETTINO
  • CONTATTI