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LA PICCOLA VENEZIA

ITINERARI: CHIOGGIA

Se avete deciso di intraprendere un viaggio nella città lagunare, non potete rinunciare a dedicare una giornata alla sua anima gemella: Chioggia. Con i suoi palazzi in stile veneziano che si affacciano sui canali, i “Bragozzi”, ovvero le caratteristiche imbarcazioni con le vele variopinte, il Corso del Popolo, la tipica pescheria, Piazza Vigo con il suo ponte sembrano rievocare non soltanto i tempi remoti della Serenissima, ma anche quella nota somiglianza con Venezia…

Situata tra il mare e la laguna, quasi sospesa tra le diverse tonalità di azzurro del cielo e dell’acqua, la vivace e pittoresca cittadina di Chioggia sembra una Venezia in miniatura sia per l’architettura sia per la storia del porto commerciale. La sua struttura ha sempre attirato l’attenzione di studiosi, viaggiatori e scrittori al punto da considerarla il classico esempio di una “pianta urbana”, grazie al Corso del Popolo, il vero cuore di Chioggia che attraversa il centro da nord a sud. Chioggia ha origini che affondano in un passato ricco di leggende che vedrebbe il suo fondatore in uno dei compagni di Enea, Clodio, rifugiatosi in Italia dopo la distruzione di Troia. Da ciò deriverebbero sia lo stemma della città, il leone rosso rampante che richiama quello della città turca, sia l’antico nome della città lagunare, “Clodia”. Ma una delle tappe salienti della sua storia è rappresentata dalla Guerra di Chioggia avuta luogo tra il 1379 e il 1380 e che ha visto contrapposte le forze Genovesi, rafforzate dall’alleanza con Padova e con il re degli Ungari, a quelle clodiensi con la prevedibile capitolazione di queste ultime. Nell’anno seguente, Vettor Pisani, a capo della flotta veneziana, sconfisse in mare i Genovesi e a Chioggia tornò il doge Andrea Contarini, liberandola così definitivamente. Questa città dinamica riesce a mescolare l’eleganza architettonica alla veracità marinara e può essere considerata uno dei centri storici più belli e affascinanti del Veneto, della quale non tutti conoscono le sue bellezze artistiche. Chioggia è certamente meno conosciuta ma anche meno frequentata di Venezia e questo ci permette di apprezzare ancor di più la cultura locale: è proprio qui che riecheggiano le memorie di Carlo Goldoni e della sua commedia teatrale “Le baruffe chiozzotte”. Ma per capire cosa visitare a Chioggia bisogna addentrarsi nelle vie del suggestivo centro storico, le famose calli. Il centro cittadino è di origine medievale e venne ricostruito dopo gli scontri avuti con i Genovesi sul finire del Trecento. Il nostro itinerario parte dalla cattedrale di Santa Maria, subito dopo aver varcato Porta Garibaldi dove, fino ai primi anni del Seicento, sorgeva una chiesa medievale della quale, attualmente, rimangono soltanto alcuni resti. La chiesa antica venne distrutta da un ferocissimo incendio e così si decise di intraprendere i lavori di una nuova cattedrale. Oggi quello che si può apprezzare del Duomo è un edificio realizzato da Baldassarre Longhena che si ispirò all’architettura palladiana. Usciti dalla cattedrale ci addentriamo nel cuore del centro storico e la nostra prossima tappa è la Torre di Sant’Andrea, un campanile che in epoca medievale fungeva da torre difensiva sul porto di Chioggia. La particolarità di questo monumento è che dal 1389 ospita uno degli orologi più antichi al mondo ed è ancora perfettamente funzionante. Proseguendo la nostra passeggiata raggiungiamo uno dei punti più conosciuti e apprezzati di Chioggia: la famosa Pescheria. Qui, ogni giorno arriva tutto il pesce fresco pescato durante la notte dai pescatori locali, una tradizione che si rimanda da secoli. La gente del posto, ristoratori compresi, si accalcano già alle prime luci dell’alba per acquistare il pesce più fresco. L’ora del pranzo si avvicina e i buoni profumi che emana il mercato ci invitano a prendere posto in un ottimo ristorante locale. La città è famosa per essere uno dei porti pescherecci più riforniti del litorale veneziano e il ristorante “El Gato” sarà la scelta ideale, dove la qualità del pesce è davvero rimarchevole. La cucina sfodera piatti tipici, innovativi e trattati secondo i moderni orientamenti del gusto, ma per coloro che desiderano provare i piatti della tradizione adriatica non ci si può far scappare i “boboli de vida”, ovvero le lumachine condite con olio e prezzemolo, le “bibarasse in cassiopipa” cioè le vongole cotte con un soffritto di cipolla, il classico baccalà mantecato oppure le “sarde in saor”, le sarde con le cipolle. Giunti al termine di Corso del Popolo raggiungiamo Piazzetta Vigo, dove da qui si potrà ammirare la laguna veneta in tutta la sua maestosità, in grado di regalare un senso di libertà incommensurato dato da quella forte emozione che si prova avendo davanti a sé l’infinità del mare. Nella stessa piazza si può ammirare la Colonna di Vigo, uno dei simboli cittadini: sulla sommità è posto un leone marciano che, a causa delle modeste dimensioni, viene chiamato “El gato de Ciosa”, ovvero “Il gatto di Chioggia”. Ripercorriamo il Corso per la seconda volta gioendo della bellezza degli edifici che vi si affacciano laddove un curioso edificio nelle vicinanze del molo e di Porta Garibaldi, attira la nostra attenzione: è il Museo Civico della Laguna Sud, la vera dimostrazione del legame di Chioggia con il mare. Nelle prime sale del museo si possono ammirare reperti archeologici risalenti all’età del bronzo e una serie di pannelli illustrativi che spiegano l’evoluzione che ha subito il litorale nel corso del tempo. Il museo, inoltre, raccoglie suggestive testimonianze della marina locale con oggetti databili dal 1700 ad oggi. Da non perdere sono i modellini che illustrano le fasi di costruzione del Bragozzo, la tipica imbarcazione chioggiotta. Uscendo del museo termina qui la nostra visita a Chioggia e perciò non ci resta altro che contemplare le diverse tonalità di colori pastello che assumono gli edifici con le prime luci del tramonto, il vento che soffiando fa dondolare le barche e agitare le vele, mentre i pescatori sono intenti a sistemare le reti, pronti ad affrontare un nuovo giorno di pesca nella laguna più romantica del litorale.

Marco Rinaldo

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